Una scuola senza poesia
Della scuola non si smette di parlare, la sovrabbondanza di analisi la sommerge, ma il dato chiaro è che da anni la scuola ha smesso di essere un luogo di cultura. Recentemente tutta la colpa del crollo degli apprendimenti è stata attribuita alla DAD: la full immersion nel digitale ha prodotto un lockdown cognitivo, ragazzi smarriti e depressi hanno perso ogni motivazione allo studio, nella migliore delle interpretazioni hanno affinato le tecniche volte a gabbare i docenti, copiando e industriandosi a leggere da varie fonti durante le verifiche orali. Non sono mancate critiche agli insegnanti: impreparati all’uso del web, bisognosi di formazione, i soliti scansafatiche ben felici di restare a casa a beneficiare della comodità della didattica digitale, si sarebbero limitati a fare il minimo indispensabile. Gli effetti di questa catastrofe sarebbero testimoniati e certificati dai pessimi risultati conseguiti dalle scuole nei test Invalsi. Ogni sintesi forse ha il difetto di sem