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Visualizzazione dei post da settembre, 2018

La scuola del "cambiamento"

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E, dunque, la propaganda ministeriale continua: vengono spacciati per cambiamenti i restauri di facciata! Come si può sostenere davvero di essere intervenuti con modifiche sulla Buona Scuola, quando, invece, se ne conserva tutto lo spirito che la informava? Togliere come requisito d'ammissione all'Esame di Stato l'obbligo dell'Invalsi, ma conservare la prova, che dovrà comunque essere svolta a marzo dagli studenti, non significa affatto aver "smantellato" la Buona Scuola né essersi interrogati sul senso dei test standardizzati che ammazzano lo spirito critico e non hanno nulla di formativo e non vuol dire neanche aver affrontato seriamente il problema della valutazione che da anni l'Istituto Invalsi cerca di usurpare ai docenti. Aver dichiarato, poi, di voler ridurre le ore di Alternanza Scuola-Lavoro, non significa per nulla aver affrontato la controversa questione sulla reale utilità dell'Alternanza, soprattutto nei percorsi liceali. Forse il Mi

"Fare politica" a scuola

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Uno degli ultimi tweet di Salvini sulla scuola lascia sgomenti: p er fortuna gli insegnanti che fanno politica a scuola (guarda caso sempre pro-sinistra e pro-immigrazione) sono sempre di meno, avanti futuro! . Ipotizzare una scuola a-politica sarebbe per il Ministro Salvini un passo avanti verso il futuro. Non è chiaro, invece, che il silenzio politico, la censura o l'autocensura determinata da paura, sono l'humus tipico delle dittature. Ma, è evidente, per saperlo occorre aver studiato l'avvento e l'affermazione dei regimi dittatoriali almeno nella recente storia italiana. In nome dell'articolo 33 della Costituzione italiana ancora in vigore, i docenti, invece, non possono esimersi dal dovere morale di insegnare liberamente e, dunque, di "fare politica", non quella faziosa delle tifoserie di partito, ma quella nobile che punta alla costruzione di una polis umana. L'obiettivo della scuola è, infatti, formare persone capaci di pensare in modo crit